La padrona di un cane racconta

Mary è arrivata da noi in febbraio, aveva circa otto mesi. Prima di noi aveva conosciuto la strada ed un’adozione, un paio di mesi, non andata a buon fine perché il cane era “ingestibile”, troppo vivace ed incapace di sporcare fuori casa.

Quando è arrivata era molto affamata e molto diffidente, anche molto vivace. Sporcava in casa, ma sempre di nascosto, anche a costo di tenerla per ore o giornate intere. Non si faceva mai vedere mentre faceva i suoi bisogni. Se capitava che sentisse lo stimolo quando eravamo fuori e lei era al guinzaglio era un dramma. Cercava in tutti i modi di divincolarsi e sfilarsi il collare per andare a nascondersi e sporcare dove nessuno la potesse vedere. Ogni passeggiata era uno stress e Mary usciva mal volentieri dal giardino dove aveva i suoi angolini segreti in cui poter fare i suoi bisogni tranquilla.

Con il passare dei mesi la sua fiducia nei nostri confronti aumentava, ma questo problema persisteva. Abbiamo immaginato che la prima proprietaria si mettesse a gridare o la punisse ogni volta che sporcava creando quindi un collegamento molto forte : sporcare è una cosa che non si deve fare, per nessun motivo.

Abbiamo deciso di contattare la Signora Mayer perché era evidente che il problema di Mary non fosse fisico, ma emotivo. Dopo la prima visita e la somministrazione del rimedio omeopatico, Mary ha iniziato a sporcare al guinzaglio, prima guardandosi un po’ in giro e poi con il passare dei giorni in maniera sempre più naturale. Ha anche iniziato ad andare nel fiume, senza aver paura di bagnarsi le zampe e ad uscire volentieri in passeggiata. Dopo la seconda visita la situazione è ulteriormente migliorata, Mary sporca come tutti i cani, è molto più affettuosa, si avvicina per farsi accarezzare e si siede accanto a noi, senza avere più bisogno della sua “distanza di sicurezza”.

Siamo molto contenti, grazie Signora Mayer.

Paura dai temporali

Il 6 maggio 2013 mi viene presentato il cane “Sam”, 8 anni, che ha panico da temporali e che soffre di diarrea durante due giorni dopo ogni temporale. Anche se viene lasciato da solo a casa reagisce con diarrea.

Il 15 maggio 2013 la padrona mi racconta entusiasta: “Sam è cambiato totalmente, non ha più la diarrea quando c’è un temporale”.

Il 24 giugno 2013 entrambi i padroni mi raccontano: “Sam non ha mai più avuto paura dai temporali. Inoltre è molto più dinamico durante le passeggiate”.

Il mio cane abbaia se è da solo a casa

Il 18 giugno 2015 giunge in studio un cane che era stato un tempo cane di strada. “Wim abbaia sempre quando si ritrova a casa da solo. Gli altri cani li aggredirebbe volentieri, persino grandi, pur temendoli”, riferisce la padrona, “inoltre non si fida affatto di gente estranea e i bambini non gli piacciono proprio.” Basandomi su questi ed altri sintomi, suggerisco di somministrare al cane una monodose di un rimedio omeopatico costitutzionale nella potenza XM (10’000). Il 24. luglio 2015 la padrona torna nuovamente in studio con il suo cane, che nel frattempo era stato castrato e siccome aveva un testicolo ritenuto, l’operazione è risultata più impegnativa. Inoltre la ferita purtroppo si è infiammata, forse a causa di rimanenze di filo all’interno. Suggerisco una monodose del rimedio omeopatico Silicea, capace di espellere corpi estranei. Qui sono un po’ più audace con il livello di potenza e raccomando 200CH, perche si tratta di un rimedio che segue molto bene il rimedio precedentemente somministrato, e che si addice ad alcuni sintomi costituzionali del cane. Poco tempo dopo la proprietaria riferisce che solamente due giorni dopo la somministrazione di Silicea 200CH, la ferita si è leggermente aperta e ha espulso il corpo estraneo e di conseguenza la ferita è guarita velocemente.

Il 13 novembre 2015 la proprietaria riferisce entusiasta che il suo cane non abbaia più quando viene lasciato a casa da solo. “Wim è anche diventato molto meno diffidente”, dice la padrona. Infatti osservo che si lascia accarezzare anche da me. Inoltre il cane ha cominciato a giocare con la sua padrona, cosa che non faceva prima. Per i successivi due anni Wim non ha necessitato di ulteriori cure. Solamente il 2 febbraio 2018 ho consigliato di ripetere l’ultimo rimedio omeopatico (in monodose), a seguito del quale il cane è divenuto più socievole anche con gli altri cani.

Cane e padrone con infiammazione cronica all’intestino

In gennaio 2018 mi presentano in studio una cagnolina di quattro anni con infiammazione cronica all’intestino. Aveva ricevuto questa diagnosi già a Natale 2017, ed era stata trattata con farmaci e con rimedi alternativi, ma purtroppo senza risultati. La cagnolina è spesso agitata e poi mangia erba. “La nostra cagnolina è addirittura iperattiva”, dice la padrona, “e si spaventa facilmente di tutto, p.es. abbaia ai bidoni della spazzatura. Beve molto, la sua ciotola deve sempre esserle vicino, e si mette volentieri al sole“. Dall’anamnesi risulta che si tratta del tipo costituzionale Phosphorus (Attenzione: NON vuol dire che tutti i cani con infiammazione all’intestino hanno bisogno di Phosphorus). In base ai sintomi mentali e generali consiglio ai padroni di dare alla cagnolina ogni giorno e per due settimane il rimedio Phosphorus Q3, sciolto in acqua (sempre dopo averlo scosso dando “cinque colpi”, secondo le istruzioni dell’Altra Farmacia di Roveredo GR). Due settimane dopo i padroni raccontano che la cagnolina all’inizio della cura ha avuto un peggioramento dei sintomi, con diarrea e vomito, ma poi ha mangiato con appettito ed è diventata più tranquilla. Consiglio di continuare la cura con la potenza successiva: Phosphorus Q4, aumentando la potenza ogni due settimane. Durante l’anamnesi della cagnolina si è rivelato che anche il padrone soffre di un’infiammazione all’intestino, già da anni. Lui è celiaco e ha un reflusso gastrico che produce rutti forti e rumorosi, che non può trattenere. Questo è un sintomo di grande valore per la scelta del rimedio omeopatico giusto per il padrone, soprattutto se è combinato con un sintomo mentale come “faccio tutto veloce”. Dopo aver menzionato che gli animali tendono a copiare i sintomi dei padroni, il padrone è d’accordo di fare un’anamnesi omeopatica anche per lui. Così ho potuto consigliare il rimedio omeopatico adatto anche per il padrone. Durante i successivi controlli di decorso, si potevano osservare grandi miglioramenti dello stato di salute di entrambi i pazienti. Da marzo 2018 in avanti la cagnolina ha dovuto prendere il suo rimedio omeopatico solo ogni tre giorni, perche i sintomi erano migliorati molto, p.es. non ha più mangiato erba. Inoltre si spaventa molto meno, è più calma in generale e si concentra molto meglio. A fine aprile 2018 consiglio di fare una pausa con il rimedio omeopatico per la cagnolina, per vedere se il miglioramento continua. In maggio 2018 i padroni mi informano che la cagnolina continua a star bene, senza altre dosi di farmaci, nè omeopatici nè chimici. Anche il padrone racconta che sta molto meglio e che il suo medico ha potuto ridurre la dose del farmaco.