Cane e padrone con infiammazione cronica all’intestino

In gennaio 2018 mi presentano in studio una cagnolina di quattro anni con infiammazione cronica all’intestino. Aveva ricevuto questa diagnosi già a Natale 2017, ed era stata trattata con farmaci e con rimedi alternativi, ma purtroppo senza risultati. La cagnolina è spesso agitata e poi mangia erba. “La nostra cagnolina è addirittura iperattiva”, dice la padrona, “e si spaventa facilmente di tutto, p.es. abbaia ai bidoni della spazzatura. Beve molto, la sua ciotola deve sempre esserle vicino, e si mette volentieri al sole“. Dall’anamnesi risulta che si tratta del tipo costituzionale Phosphorus (Attenzione: NON vuol dire che tutti i cani con infiammazione all’intestino hanno bisogno di Phosphorus). In base ai sintomi mentali e generali consiglio ai padroni di dare alla cagnolina ogni giorno e per due settimane il rimedio Phosphorus Q3, sciolto in acqua (sempre dopo averlo scosso dando “cinque colpi”, secondo le istruzioni dell’Altra Farmacia di Roveredo GR). Due settimane dopo i padroni raccontano che la cagnolina all’inizio della cura ha avuto un peggioramento dei sintomi, con diarrea e vomito, ma poi ha mangiato con appettito ed è diventata più tranquilla. Consiglio di continuare la cura con la potenza successiva: Phosphorus Q4, aumentando la potenza ogni due settimane. Durante l’anamnesi della cagnolina si è rivelato che anche il padrone soffre di un’infiammazione all’intestino, già da anni. Lui è celiaco e ha un reflusso gastrico che produce rutti forti e rumorosi, che non può trattenere. Questo è un sintomo di grande valore per la scelta del rimedio omeopatico giusto per il padrone, soprattutto se è combinato con un sintomo mentale come “faccio tutto veloce”. Dopo aver menzionato che gli animali tendono a copiare i sintomi dei padroni, il padrone è d’accordo di fare un’anamnesi omeopatica anche per lui. Così ho potuto consigliare il rimedio omeopatico adatto anche per il padrone. Durante i successivi controlli di decorso, si potevano osservare grandi miglioramenti dello stato di salute di entrambi i pazienti. Da marzo 2018 in avanti la cagnolina ha dovuto prendere il suo rimedio omeopatico solo ogni tre giorni, perche i sintomi erano migliorati molto, p.es. non ha più mangiato erba. Inoltre si spaventa molto meno, è più calma in generale e si concentra molto meglio. A fine aprile 2018 consiglio di fare una pausa con il rimedio omeopatico per la cagnolina, per vedere se il miglioramento continua. In maggio 2018 i padroni mi informano che la cagnolina continua a star bene, senza altre dosi di farmaci, nè omeopatici nè chimici. Anche il padrone racconta che sta molto meglio e che il suo medico ha potuto ridurre la dose del farmaco.